RAI andata e ritorno

 

Nel 1978 i magnifici Panelli e Valori mostravano ironicamente cosa erano le televisioni private, una accozzaglia di programmini azzoppati, dove mezze svampite, amichette del padrone e finanziatore, si alternavano ad improbabili conduttrici. Il Palinsesto di queste reti locali era per forza di cose piuttosto ingenuo, telefonate del pubblico, dietologhe, l’immancabile gioco a premi di basso livello e lo spazio per i debuttanti che venivano a presentare la poesiola o la canzoncina, possibilmente con qualche lato boccaccesco.

Sarà solo una mia impressione ma adesso pare una parodia della attuale programmazione RAI. Mancano solo i tizi che si azzuffano perché all’epoca, anche sulle reti locali, non si usava.

Passerelle passerelle… dicono sia arte, arte di fila.

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Hanno aspettato per tutta la notte

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Hanno aspettato tutta la notte… la differenza è che nel primo caso dicono loro che è arte… no, aspetta, pure nel secondo caso e sinceramente se è arte quella fesseria che deturpa il lago perché non lo dovrebbe essere un Iphone?. In fila. Arte. Sono in fila. A farsi le foto con l’Iphone che hanno comprato facendo la fila mentre fanno la fila per andare sulla passerella per farsi altre foto con l’Iphone che hanno comprato facendo la fila.

Arte di fila.

La Storia a comode rate

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Sono piuttosto stufo di tutti questi che annunciano e indicano le loro azioni come storiche, questi beccamorti che proclamano come la loro sia una rivoluzione (di che?) portata avanti contro (chi?). Dire che una cosa è “un evento storico” è spesso una pura illusione, per essere storico un evento dovrebbe essere valutato a distanza, gli eventi storici programmatici sono più delle porcherie pubblicitarie, non mi stupisco dunque che si sia oramai nell’era del “corro a comprare in edicola il mio pezzo di evento storico”, sia il numero speciale di qualche rivista falcidiata dai Jihadisti, un discorso banale di un eresiarca, un banalissimo giubileo (flop), il libro postumo* dello scrittore sommerso dai marosi, anzi dal #marOSO, o l’ennesima elezione dell’ennesimo nuovo elemento scelto accuratamente tra la vecchia guardia…

*detto tra di noi, il libro mostra contenuti da far cadere le braccia e spiega una delle ragioni dell’odio verso internet mostrato dall’autore: in banalità sulla rete si viene sorpassati e vinti, non c’è bustina che tenga, senza contare lo sforzo sulla carta stampata tra i vari Buongiorno al Cazzo di Gramellini o Amaco Mio del Serra…

Ricascare dai Monti

Aggiornamento Bis

Monti il Modesto
Ieri mi è capitata una cosa singolare.
Ero in un ospedale milanese con mia mamma ed a un certo punto è arrivato il prof. Mario Monti con sua moglie. La signora Monti si doveva sottoporre alla stesso intervento per il quale era in attesa anche mia mamma. La cosa inaspettata è che il Professore è arrivato senza scorta, ha fatto la coda come chiunque e la moglie ha aspettato il suo turno come chiunque. È rimasto seduto sulle scale in attesa per tutto il tempo, poco prima c’era anche la moglie, nessun salottino privato o quant’altro. Ha parlato con chiunque gli chiedesse qualcosa senza nessun problema ed ha lavorato tutto il tempo. Vorrei dedicare tutto ciò a quei beceri che ci rappresentano che in continuazione sfruttano la loro posizione per avere un proprio tornaconto sempre e comunque. Il senso di tutto è che quando si è grandi lo si è senza bisogno di doverlo palesare ed ostentare !

 

(commento alla immagine dell’autore della foto pubblicata su Facebook come riportata sopra alcuni quotidiani di oggi)

 

 

Monti seduto per ore sulle scale, il popolo si commuove da sotto i ponti… al di là della battuta, siamo piccioni, piccioncini da lardellare, siamo tortorelle da picchiettare con il pucipucipuci sul cranietto ronde, almeno niente più lamentele e grida, dolori e sofferenze, se questi inchiappuntano ad ogni istante, se mandano il cane da guardia dai piani alti, se  fanno levare la merda dalle punte delle loro scarpe a suon di baci… lodateli, appoggiateli, dateglieli, loro saranno generosi, aperti, modesti, graziosi, disponibili e ridanciani. Per parte mia penso solo che Renzi vacilli davvero, che si avvicini il cambio del guidatore del calesse e Mr. Europa pensi sia di nuovo il suo turno… eppure non è così lontana l’epoca Istituto Luce del Loden del Monti e gli episodietti di spese al mercato della Sciura Monti… non vi ricordate, ah la memoria…

Aggiornamento: seconda inchappuntata

Boldrini a Lesbo indossa salvagente “per salvare l’Europa” (Ansa)

Aggiornamento Bis

Imbarazzante articolo di “lecchinaggio”di Severgnini sul Corriere.

Di dediche, pubblicità e senso del ridicolo

 

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Magari tutto nel mondo fosse burla, manco per sogno, eppure tutto è in burla e burletta e chi più lo dubita più senza speranza aspetta che dal peggio si riemerga. In queste ore gli ennesimi esempi di come si abbiano idee totalmente folli, la sostanza si disperde, si compiono gesti ridicoli con fronte seria per ottenere applausi. Per parte mia sono sempre stato dalla parte di quelli che la concludono in risata, sono della certo pessima genia che per una battuta non si peritano di sconquassare tutto, è più forte di me, ma ne ho consapevolezza e poi, almeno così credo, distinguo dove v’è da essere comici e dove vi è da essere seri (eccetto in certo parlato dove tutto si intreccia). Così quando leggo che l’italica stirpe riesce a iniziare una raccolta di firme ed a tessere appelli perché un cantantucolo non si esibisca in Israele all’insegna di un embargo culturale… e penso che in realtà quello che si domanda a gran voce e di non assediare gli israeliani attraverso il nostro rappresentante delle truppe cammellate canore: penetrando tra le antiche mura con il suo cipiglio nasale ed il suo incerto ugolare potrebbe far cadere la città vecchia e non basterebbe il muro del pianto…

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Piccoli Travicelli

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Neppure nell’ultimo istante uno capirà mai perché gli uomini abbiano questa costante necessità di ondeggiare, ondeggiare, ondeggiare tra libertà e prigione e più son liberi e più si assiderano per una gabbia e più sono rinchiusi e maggiore è il rumore delle loro capocciate contro la porta per uscire. Capirli. Non penso si possa e poi a che pro?. Il mondo è solo una variante del racconto del Re Travicello, in fondo le rane non facevano altro che fare e disfare, desiderare e perdere desiderio, così gli stessi popoli che aspiravano ora alla libertà totale, alla uguaglianza tabula rasa, dopo si affannano perché ogni cosa si ritrovi incasellata, vogliono la marca da bollo, il timbro, senza timbro gli pare mica di respirare, vogliono i cartellini, vogliono i padri nobili, la striscia magnetica da passare sul lettore, vogliono sentirsi dire cosa sono e dove andare, poi verranno nuovamente a voler disfare tutto, al cesso i diplomi, al cesso le lauree brevissime, al cesso, soffieranno sul fuoco che divorerà i pezzi di carta che li hanno tenuti fuori al gelo.

Di diverse immortalità ovvero mitologie jacksoniane contro mortalità bowiane

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Non mi sono occupato della morte di Bowie, praticamente il mio unico ricordo è collegato al film Labyrinth e ad un videogioco tratto dal film. Per il resto io non ho praticamente idea della carriera di Bowie, non so neppure se ho sentito qualche canzone (probabilmente sarà passata tra radio e televisione e l’avrò ascoltata inconsapevolmente). Mi è solo venuta in mente questa nota a margine. In effetti, nel modello delle mitologie moderne e contemporanee, Bowie non è entrato nella ristretta cerchia dei super miti. Mi spiego. Bowie è morto. Ora si discute se di cancro, se per eutanasia etc.. ma è morto. Salvo qualche prossima elaborazione luttuosa, Bowie resterà morto, a 69 anni, cosa che lo esclude dal mitico club 27, e neppure pare essere entrato nel club ancora più esclusivo dei “non morti” (ma c’è tempo, eppure questa morte orchestrata potrebbe proprio bloccare questo meccanismo). I non morti, Elvis, Jackson, Morrison, sono quelli che le cosiddette leggende urbane, oramai leggende mondiali, ritengono vivi e vegeti, nascosti da qualche parte. Gente che ha simulato la propria scomparsa, per fuggire alla fama, per noia, per desiderio di una vita tranquilla. Elvis, Morrison, Andy Kaufman. Bowie potrebbe sfuggire a questa sorta di tempio ristrettissimo dei miti mai morti, una sorta di esigenza atavica, un misto di desiderio e timore, dove sono rientrati perfino Nerone e Hitler. Sempre è possibile che ufologi et similia inizino a formulare (o c’è già?) l’ipotesi di un Bowie alieno richiamato sulla astronave madre… c’è tempo, si vedrà e si vedrà pure senza interessarsi alla questione, oramai non si sfugge all’ingranaggio…