Di satire e buffonerie

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Premessa generale: del comico e della opinione comune

Di questi tempi noto sempre più come i comici siano diventati una sorta di punto di riferimento politico. Non parlo di Grillo. Dico proprio i comici in piena attività, si citano le loro battute quasi fossero riflessioni di peso, si ricordano pezzi di monologhi, alcuni si spingono, in effetti, a fare dei comizi e punto, ad esempio la Guzzanti Sabina, da me sempre ritenuta non proprio una grande cima comica e certo inferiore al fratello (e al padre! sic…) con questo suo trucco e parrucco, i tic esasperati e una certa innegabile fissità dello sguardo ha portato avanti una comicità impegnata (o civile, come si suol dire… e la comicità civile è davvero stridente) che è sempre più parsa una sorta di tribuna politica monocratica dove la comica, dall’alto dello schermo e del più o meno elaborato impiastricciamento del volto, spara sentenze a nome d’altri dicendo, così pare intendere, di rivelare il vero messaggio del politico di turno. Si scomoda tradizione antichissima, si scomoda Aristofane, ma lasciamo stare, il paragone ci pare pure un po’ suicida perché l’abisso artistico è patente. Rimane il fatto che in questa epoca di comici candidati e candidati comici le battute di spirito, la satira, la vignetta vengono oramai ampiamente utilizzate e citate come punto di riferimento per il giudizio politico e umano sopra i personaggi in campo. A volte si dimentica che la comicità è comunque caricatura, se critichiamo le fattezze di un volto basandoci sulla caricatura andremo poco avanti.

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IL MAGO SABINO PASSA ALLA CASSA

Ragazze, ragazzini, ragazzetti, bimbi e bimbaioli, il Mago Sabino è uomo di poche parole, per questo, a commento della pantomima americana, vi rimanda al suo post del 3 gennaio dove vi aveva già spiegato tutto. E ci voleva tutto questo casino, pubblicità, soldi tirati, interviste, speciali, dossier, analisi? Ma fatemi il piacere.

E CHE VI DICEVO?

E vi hanno pure creato lo spettacolino da serie televisiva con vittoria per otto voti, tanto per dare un po’ di emozione a quelli che ancora ci credono. Avete scommesso? Se avete scommesso prego inviare percentuale! Tenete d’occhio i finanziamenti, se Goldman Sachs inizia a virare già sapete chi vince. Comunque prevedo che rimarrà saldamente pro Romney fino a fargli avere la candidatura contro Bombama (poi passerà a Bombama).

PREVISIONI 2012, IL MAGO SABINO VI DICE IL NOME DEL CANDIDATO REPUBBLICANO ALLE PRIMARIE

Ma quali calcoli politici, ma quali impiastri di sondaggi, ma quali astri, il mago Sabino ha percezioni extrasensoriali che vengono direttamente dalle anime oltremondane, riesce a fare “la storia perfetta della volontà dei vivi e dei morti; ne caccia il così detto costrutto”, sopravanza i numi e i numini, la sua è arte numetica e pure numismatica (perchè se dinga il soldo è buono, se non dinga c’è la fregatura e lui prevede e provvede con una scarica di mazzate). Il mago Sabino, dall’alto della sua sfera celeste, vede e prevede che, alla faccia di tutta la zuffa dei commentatori che se ne stanno, spesati, oltre Oceano per seguire l’emozionante campagna repubblicana (emozionante come una colica a Pasqua), a sfidare Bombama sarà Romney. E come lo hai addivinato, chiede l’uomo della strada, quello che passa e ripassa e si gratta la cervice con tanto di falange, falangina e pure falangetta. Dateci lumi, quasi fosse un guardaporta. Ma il Mago Sabino è pure disposto ad aprirvi l’antro magico e farvi vedere i disegni superi, inferi, e medi. Ordunque, vi dice, questo è il quadro dei finanziamenti di Bombama alla fine della campagna che lo ha visto incor(o)nato.

Chi segue il mago Sabino da tempo può pure affermare che, a differenza di molti scribacchini di varia misura, il mago Sabino già aveva avvisato sulla percentuale di fuffa di Bombama (circa il 99,9 periodico, il resto sono sali minerali) e sopra quello che avrebbe fatto e, perfino, riguardo a come in Europa ci sarebbe stato il gioco del “non mi interesso della politica americana e non faccio manifestazioni”, a dimostrazione di come i movimenti puri di cuore fossero solo le solite riunioni basate sul fastidio per questo o quel candidato. Come vediamo dal grafico il secondo finanziatore di Bombama (un vero uomo da record per quanto riguarda i soldi raccolti in campagna elettorale) è la bancuccia che ha combinato il disastro che stiamo pagando e che pagheremo, bancuccia che non solo non è stata spazzata via, ma, anzi, ha beccato un bel finanziamento dal Bombama ed ora è più bella e più superba di pria (bravo, grazie). Ora osserviamo l’attuale (fine 2011) situazione di raccolta fondi dei candidati

Lo schema non è ben visibile, la palla di cristallo è quello che è, vi dico che Bombama ha circa 86 milioni, seguito da Romney (32 milioni), Perry (17 milioni) e Ron Paul (12 milioni), i tre candidati principali per le primarie repubblicane. Di questi il mago Sabino vi annuncia già il trionfo di Romney, senza porre nel mezzo riflessioni geopolitiche, socio-economiche, sondaggi o minchionerie che fanno tanto “democrazia”. Ora guardiamo in rapida successione i finanziatori di Bombama e dei 3 candidati repubblicani, Romney, Perry e Paul.

Come potete notare Goldman Sachs, tra i 3 candidati alle primarie repubblicane, finanzia il solo Romney (più di 300.000 dollari). Altre domande? Avete capito chi sarà il candidato alle primarie per il partito repubblicano? Il mago ha parlato, fate quello che volete della previsione. Ora, dato il periodo festivo, il mago Sabino vi regala la seconda previsione, quella grossa, chi vincerà le elezioni presidenziali. Il mago Sabino vi dice che vincerà il signore misterioso nascosto in questa foto

E vi dice pure che la previsione continua a tenere conto solo di questioni prettamente economiche e sulla base del servilismo dimostrato nel corso di questi anni, ripagato, in America e soprattutto dai nostri cari Europei, con un livelli di sudditanza raramente visto negli ultimi decenni. Come potete vedere dal grafico sopra, Goldman Sachs pare freddina verso il signore in questione, ma non fatevi turlupinare. Si tratta di investimenti mirati. Prima si spende tutto per stabilire il candidato repubblicano e poi si daranno le cifre stratosferiche al Presidente in pectore. Alla fine cosa possiamo concludere? In fondo non c’è più neppure da lamentarsi perché non si vota, quasi quasi è meglio non dover passare per questa sorta di carnevale dove le vittime di ogni scherzo sono quelli che, illusi, vanno a mettere il foglietto nel sepolcro.