A dir la verità non c’è vergogna (dal Ciclo delle Maschere)

meneghino

A dir la verità non c’è vergogna

dunque senti un po’ quel che ti dico.

Tu in tutta sincerità sei una carogna

altro che caro e paterno amico.

 

E se ne hai a male a me certo non dispiace

perché del giusto sei bel che servito,

comodo comodo, sotto la brace,

Stupido, balordo e non pentito.

 

Di gente come te facile all’ungiada

d’improvviso, nella schiena, inaspettata,

è pieno il mondo come i campi di rugiada