Dissacrar queste bell’ arti
spacciandoti per lor figlio,
tu sei la Nemesi, i Parti
per i Romani, il Giglio
incoronato per gli Almanni!
—
Filosofo portator di malanni
sfiancator di versi sghembi,
fai il parco ma infine azzanni
ogni cosa, t’attacchi ai lembi
della tovaglia e tiri e strattoni.
—
Elfi, Tragici, contadini tutti buoni
per cavarne fuori la tua moneta
e se cade soldo non senti ragioni
ti getti a muso basso, oh Poeta,
poeta fiscale, poeta aritmetico
—
innalza la tua voce, un emetico
sei per gli stomaci educati,
sei il filosofo petopatetico,
assilli e affanni noi disgraziati.
Il frusciar di pagine t’è solletico
—
al volto, giammai vi ficchi sguardo:
arrivare alla fin del viaggio analfabeta
ecco, oh artista, l’estremo tuo traguardo.