Ogni anno diminuiscono i partigiani ed aumentano i coglioni
Archivio mensile:aprile 2015
Guardate i vostri giudici
Guardate i vostri giudici
Che il tempo e l’occasione vi misero davanti
Ora sciocchi ora futili
Ora stupidi e ignoranti,
bestiali e suadenti
dai volti deturpati
o puri come diamanti
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Guardate i vostri giudici
Semplici e complessi
Ricchi di verbi o depressi
Nella mente e nel cuore
Gente accumulata dal tempo
Buona a tutto, a far onore
Al nulla d’ogni vostra azione
—-
Guardate i vostri giudici
Spazzati da qualche mano misteriosa
Profondi e superficiali
Laureati ed analfabeti
Con lo sguardo pieno di fatali
Pensieri, con i gesti discreti
Di chi accarezza bimbi o maiali
—-
Guardatevi dai vostri giudici
Cortei da funerali
dove il carro è cigolante e vecchio
ed il morto è nel cristallo
per guardarsi allo specchio
Appunti per la traduzione: Mainstream
Mainstream = Minestrone
La politica De-Genere
Ah caspita, si candida la Clinton, ah caspita, la prima donna presidente, ah caspita… interessante, Obama era il primo presidente afroamericano (pur se questa definizione non era corretta per Obama), gli Stati Uniti insegnano come attraverso l’ipocrisia si possa dare una facciata nuova e fresca ad un edificio marcio. Con la scusa della prima donna presidente ti rifilano l’ennesima espressione di una oligarchia fatta dei soliti gruppi (I Kennedy, i Bush, i Clinton) dove i voti dei cittadini non contano assolutamente nulla, ma valgono gli accordi tra il lobbismo repubblicano o democratico (spesso coincidenti). Ma è la prima presidente donna, vuoi mettere?
E dopo la Cornamusa la Poppamusa
Le cose destinate
Troppo m’è a noia a tal punto
questo scherzare perenne, il ridere
d’ogni idea eterna, d’ogni spunto
di riflessione, il vuoto a perdere
—
Pare che la regola sia lo sghignazzo,
misura dell’uomo e d’ogni cosa
e chi non s’accoda è preso per pazzo
o respinto e deriso senza posa
—
Ma se davvero l’anima mia si turbasse
a questo rincorrere di risa e occhiate
e al consenso incerto mirasse
—
con questa mano minchiate
farebbe allora ad ogni istante
e non le cose sue che le son destinate
E dopo Papa Leone Magno
papa Francesco Magna
A margine. Verissimo che il segnalare l’ipocrisia delle gerarchie ecclesiastiche è oramai come impallinare la croce (sic) rossa, ma non possiamo dimenticare le prediche del presente pontefice sul consumare meno cibo (a proposito della fame nel mondo), né il vademecum per i preti dove esortava alla morigeratezza anche in ambito alimentare. La silhouette pontificia lo addita a ipocrita quanto le sue parole.