Crisi che non sono crisi (in coda le 2 prime poesie pubblicate su Gerico splinder)

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La crisi del blog. Una questione che è emersa spesso negli anni. Gerico non è mai caduta ha oramai una discreta resistenza, il primo post (sulla piattaforma splinder) è di Giovedì 20 Settembre 2007. La “morte” di Splinder non ha ammazzato questo blog che non cade e resiste, come dice il suo stesso nome.

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Sulla boc… pardon, sotto gli occhi di molti, ANNUNCIAZIONE ANNUNCIAZIONE

Giornata pienissima per il mio blog di fotomontaggi IlGargantua.wordpress.com . Iniziata con la ricomparsa sul sito di Dagospia (2 volte) con il fotomontaggio già utilizzato del Renzi Cristo

Beni Culturali - venezia

LINK 1              e               LINK 2

Dago

Si procedeva poi ad aprire una pagina TWITTER (tanto per non farci mancare nulla)

E tale pagina ha attirato interesse, sì signori, tanto da fare finire un fotomontaggio sulla Adnkronos in merito alle reazioni del web a seguito dell’annuncio del nascituro di Giorgia Meloni

ADNK

LINK

Giornata interessante 🙂

 

 

 

Manifesto sprogrammatico

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Le parole hanno un senso compiuto, no? Parole di senso compiuto, si dice. Dunque, se le parole hanno un senso compiuto e non ci si può fare nulla non vi dovete stupire se io scrivo a suono. Non mi interessa il senso di quello che scrivo. Ve lo lascio. Fate voi. Cercate un senso, vi provocano senso, non mi interessa, io non mi occupo del senso delle parole perché è compiuto e non ci posso fare un cazzo.

Profumo di Colonia Bis, la donna non ha da profuma’

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Un Imam di Colonia, Sami Abu-Yusuf, è stato intervistato da una televisione russa in merito ai noti fatti di Capodanno. Curiosamente il giornalismo occidentale non è andato molto a indagare tra i pareri dei rappresentanti delle varie comunità, tale indagine non doveva essere finalizzata, a mio parere, a chiedere smentite o scuse, cosa che non ritengo sensata, ma a vedere un po’ che cacchio di commento si inventavano, insomma a tastare il polso.

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Nasce un nuovo blog a tema

Gerico non cade e non cadrà mai, come oramai è fatto noto dopo anni e anni di “onorata” attività, da splinder a wordpress, e rimane il mio blog principale. Per il 2016 ho però deciso di regalarmi uno spazio per raccogliere il frutto di un mio piccolo svago: fare fotomontaggi.  Nasce così Il Gargantua, spazio dove andrò, piano piano, a caricare tutti i fotomontaggi che ho fatto in questi anni (sperando di ritrovarli tutti, motivo in più per fare un piccolo archivio digitale). Spero vi piaccia. Alcuni fotomontaggi sono oramai datati perché si riferiscono a faccende trascorse, ma spero che possano comunque risultare piacevoli.

Il GARGANTUA

Luca de Filippo (1948 – 2015)

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Se ne è andato Luca de Filippo. Vincenzo de Pretore ha esalato l’ultimo respiro, il piccolo Peppiniello, con la bocca senza dentini, non corre più gridando che Vincenzo è suo padre, Tommaso Saporito ha smesso di attendere la carcerazione del fratello per vendersi quelle quattro sedie scassate, Nennillo è morto. Con Luca de Filippo non scompare un attore ed un uomo, svanisce una dinastia, Scarpetta ha fondato, Eduardo ha governato e ampliato, Luca ha ereditato e conservato… non tirateci per la giacchetta ricordandoci che vive Luigi, figlio di Peppino, si tratta di strade differenti, rami dinastici che sono andati divaricandosi all’infinito.. e ora? Ora lo smarrimento è pari al terrore. Si chiude il pesante tendaggio sopra una scena che non avremmo mai voluto smettere di vedere. Devo confessare che ora, almeno per i primi tempi, la casa di Luca Cupiello mi parrà strana, vi agiranno presenze inquietanti, sarà come vedere uno spettacolo di ombre e fantasmi, Napoli diventa Bly, la casa risvegliata dal Natale alle porte pare in preda ad una evocazione dall’oltretomba e Nennillo, a occhi stretti stretti sotto le lenzuola, tanto stretti che a volte, vinto dal tepore, cadeva per davvero nel sonno, ora mi parrà uno spettro evocato da spettri, forse uno spettro che si illude di essere vivo e resta protetto dal lenzuolo ora sudario. L’incantesimo è potenziato, Pupella, Eduardo, Luca (Pietro de Vico prima), Maringola, tutti svaniti, e la Sastre è una Miss Giddens che tra gli spiriti vive e lotta, strattonata e contesa. Poi, il tempo, cambierà la sensazione, forse. Se ne vanno i grandi e restano i guitti di paese, Luca de Filippo era un portatore di tradizione e conoscenza, portatore di memorie e al tempo stesso dotato di un gusto tutto suo nel riproporre Eduardo, quel Eduardo che era sempre prima di tutto autore e primo attore nelle parole del figlio. Scompare a 67 anni, i geni paterni non hanno assicurato la longevità, scompare in attività e dunque quando ancora poteva molto e da professionista ha retto fino a quando ha potuto anche se, dalle testimonianze, si capisce che le ultime repliche di Non ti Pago si erano svolte con grandi difficoltà. Napoli me la immagino smarrita e a lutto, ha perso uno dei pochi nobili rimasti, un principe ereditario che non lascia eredi teatrali e che si porta dietro tutto un bagaglio che, temo, ha poco raccontato. Spero che Napoli sia smarrita e a lutto, se fosse come il resto d’Italia disinteressata e indifferente a questa morte (poco valgono i discorsi ufficiali) allora sarebbe segno che tanto di questa sgraziata penisola è penetrato nelle vene partenopee, come un veleno che distrugge, pezzo a pezzo, gli organi.