Nel 1978 i magnifici Panelli e Valori mostravano ironicamente cosa erano le televisioni private, una accozzaglia di programmini azzoppati, dove mezze svampite, amichette del padrone e finanziatore, si alternavano ad improbabili conduttrici. Il Palinsesto di queste reti locali era per forza di cose piuttosto ingenuo, telefonate del pubblico, dietologhe, l’immancabile gioco a premi di basso livello e lo spazio per i debuttanti che venivano a presentare la poesiola o la canzoncina, possibilmente con qualche lato boccaccesco.
Sarà solo una mia impressione ma adesso pare una parodia della attuale programmazione RAI. Mancano solo i tizi che si azzuffano perché all’epoca, anche sulle reti locali, non si usava.