FANTASMI AL TERMINE DELLA NOTTE A MEUDON

Piuttosto noto è il fatto che Louis-Ferdinand Céline trovò rifugio, alla fine delle peripezie inziate negli anni finali della seconda guerra mondiale, a Meudon, assieme alla moglie Lili. In una casa dall’aspetto dignitoso ma in realtà in uno stato assai fatiscente,  Destouches si divideva tra la sua attività di medico e la scrittura, scrivendo in pochi anni Normance e la trilogia tedesca (conclusa giusto poco prima della morte). La casa esiste ancora oggi, nonostante le devastazioni edilizie e un incendio (casuale ?) . Di questo rifugio abbiamo notizie ed immagini, per non parlare di una intervista per la televisione (mai trasmessa ovviamente) dove Céline mostra il suo tavolo da lavoro e il nutrito gruppo di cani che gli facevano compagnia assieme al pappagallo Toto.

Decisamente meno risaputo è che, a una distanza non grande dal luogo dove abitava Céline, al numero 25 della Route de Gardes, troviamo, al nr. 27 della avenue de Chateau, questa abitazioneSi tratta del rifugio (temporaneo) di un altro titano. Richard Wagner che, assieme alla moglie Minna, visse dal 1841 al 1842 in questa casa, durante il suo soggiorno in Francia. Proprio in questo luogo portò a compimento il Vascello Fantasma, considerata a buon diritto l’opera dove Wagner ottenne finalmente di conquistare “la sua musica”, portandola definitivamente ad un punto di non ritorno. Come per Céline, anche la vita di Wagner, vita da vagabondo in cerca di una affermazione che svaniva tanto più rapidamente quanto più era parsa vicina, fu tutt’altro che generosa nel periodo di Meudon. Wagner dovette tirare avanti a forza di riduzioni per pianoforte, piccoli manuali e articoli vari, mentre le sue composizioni venivano ora rifiutate ora accettate, magari con grande esito di pubblico, ma con scarsissimo esito economico, tanto da provare l’odiosa esperienza del carcere per debiti.