Da Vendola a Comprolo

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Come si diceva pochi giorni or sono c’è chi a forza di lottare (a parole) per il proletariato finisce per sfruttarlo per la prole. Attendo fiducioso un detto/missiva/telefonata/bacio/testamento dell’Eresiarca teverino. Non mi stupirei ci scappasse pure il battesimo in Vaticano con gloria in excelsis, 7.50 alla cassa.

Dall’altra parte dell’Oceano continuo a percepire lo stantio odore di truffetta, ovvero l’ex super finanziatore dei Clinton che elimina l’ultimo dinasta dell’altra famiglia nobile americana (Jeb Cespuglio) e poi si autoaffonda lasciando strada spalancata alla boccheggiante Ilare rintronata.

Contabilità proletaria

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Dal corpo è mio e me lo gestisco io a per palanche sforno bimbi, questa roba deve essere mentalmente devastante per la “incubatrice” (dato che madre non penso voglia farsi definire e io non potrei definirla tale) ed è l’estremo esempio di sfruttamento del proletariato che hanno partorito i secoli XIX-XX in ritardo ed il bello è che in fila, con tanto di numerino per il turno, ci sono prima di tutto quelli che hanno rotto i coglioni per decenni (lucrandoci) sulla lotta contro la sottomissione, la schiavitù, lo sfruttamento, la violenza. Poi vengono i nuovi ricchi, da non intendere solo come ricchi economicamente, ma come quelli che, considerandosi fino a poco fa repressi, oppressi e tenuti nelle catacombe, ora ritengono che sia arrivato il momento di farla pagare agli altri assumendo, finalmente, pure loro il ruolo di oppressori e sfruttatori. Un bel quadretto di merda dove si confondono sempre più le fregole con i diritti, dove a situazioni legali certo da correggere (eredità, lasciti tra coppie omo etc.) si aggiunge, di corsa e di traverso, il regalino, la scappatoia per esaudire una fregola, un capriccio (sì, signori miei, è capriccio, adottateli maggiorenni codesti pupattoli, invece di fottervene pure dei loro di diritti). Conclusione? Sempre una sola: l’uomo è cattivo, bestiale, intimamente votato alla strage ed al genocidio, lasciato andare alla sua “natura” è poco più che una bestia vorace votata al sopruso.

Miserabilia di un misera-bile

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Costui è un miserabile. Utilizzo il termine con compassione fere cristiana. Un miserabile perché un tizio che supera certe età e ha ancora i complessi del “capo da riverire”, ha bisogno di essere leccato, deve dare i pugni sul tavolo non per sostenere tesi poderose ma per mettere silenzio in una piccola corte di miracoli, insomma uno che supera tale età e non ha ancora il coraggio di parlare schietto invece di intorcigliarsi in formulette e caghetterie è un miserabile. Uno che ha una paura folle della morte e di perdere il suo piccolo regno di pupazzi di carta stampata. Da morto, se vi è un aldilà, romperà i coglioni perché ammazzino d’un botto tutta la redazione del suo giornale e li traghettino da lui, per ricostituire il piccolo regno miserabile di uno che, nella vita, è stato un po’ di tutto per non essere mai niente.

Preghiera

Oh santo santissimo
tu che orienti ogni scelta
tu che illumini il cammino
tu che stabilisci nei cuori quali sono gli obbiettivi da seguire
tu che indichi le cause da perseguire
tu che mostri gli impegni da prendere
tu che spieghi dove dovranno andare i nostri sforzi culturali
tu che ci ricordi dove c’è più bisogno di soccorso e aiuto
Oh santo santissimo Contributo Statale

Per mezzo tuo e per te tutte le cose sono state create

le associazioni per la salvaguardia del pinguino cecato

il festival del reflusso gastrico posticipato

le compagnie clownesche che appestano vaticani

Per mezzo tuo ogni libro di testo, ogni spazio scolastico,

ogni ospedale, asilo, comune, sindacato, palestra

conosce cosa deve mettere in programma

conosce quali paroline inserire nelle richieste

noi ti onoriamo e ti glorifichiamo

per mezzo di te ogni cosa oramai è creata

per mezzo di te i guitti più guitti si mantengono (e bene)

per mezzo di te miriadi di schiavi incapaci e imbecilli

si consolano con la mazzetta quotidiana

Dacci oggi la nostra mazzetta quotidiana

sostienici nello sforzo estremo di infinocchiare l’ennesima istituzione

donaci la grazia di non notare che l’istituzione finge di farsi infinocchiare

svelaci qualche nuova parola atta a farti discendere sopra di noi

o manna dal cielo

o agnello di Dio

“migrante” “solidale” “multiculturale” “workshop”

“ecosostenibile” “umanitario” “gender” “kilometro zero”

incidi nei nostri cuori ogni tuo comando

riempi il portafogli dei bigliettoni

e liberaci dalla tentazione

liberaci dal terrore di vedere quello che siamo

infondici lo sguardo arcigno, la fronte aggrottata,

il mento squadrato, il prognatismo neandertaliano,

la sana stupida fiducia di essere buoni e giusti

e non ci indurre in tentazione

ma liberaci dallo studiare

amen.