Che inferno (a margine del III canto della Comedia)

Che inferno deve essere quello di chi ascolta musica, legge o vede un film per darsi un tono e non perché sia incuriosito o gli piaccia, un inferno da ignavo, sempre a correre dietro alla bandiera del momento, a quella che gli appaia più colorata e vistosa per l’idea che si è fatto di come deve apparire al mondo, che inferno deve essere l’imporre a se stessi un falso gusto, fingere, magari con il ciglio aggrottato e una mano sotto al mento per dare ad intendere la presenza di un pensiero che non c’è.

Preghiera

Oh santo santissimo
tu che orienti ogni scelta
tu che illumini il cammino
tu che stabilisci nei cuori quali sono gli obbiettivi da seguire
tu che indichi le cause da perseguire
tu che mostri gli impegni da prendere
tu che spieghi dove dovranno andare i nostri sforzi culturali
tu che ci ricordi dove c’è più bisogno di soccorso e aiuto
Oh santo santissimo Contributo Statale

Per mezzo tuo e per te tutte le cose sono state create

le associazioni per la salvaguardia del pinguino cecato

il festival del reflusso gastrico posticipato

le compagnie clownesche che appestano vaticani

Per mezzo tuo ogni libro di testo, ogni spazio scolastico,

ogni ospedale, asilo, comune, sindacato, palestra

conosce cosa deve mettere in programma

conosce quali paroline inserire nelle richieste

noi ti onoriamo e ti glorifichiamo

per mezzo di te ogni cosa oramai è creata

per mezzo di te i guitti più guitti si mantengono (e bene)

per mezzo di te miriadi di schiavi incapaci e imbecilli

si consolano con la mazzetta quotidiana

Dacci oggi la nostra mazzetta quotidiana

sostienici nello sforzo estremo di infinocchiare l’ennesima istituzione

donaci la grazia di non notare che l’istituzione finge di farsi infinocchiare

svelaci qualche nuova parola atta a farti discendere sopra di noi

o manna dal cielo

o agnello di Dio

“migrante” “solidale” “multiculturale” “workshop”

“ecosostenibile” “umanitario” “gender” “kilometro zero”

incidi nei nostri cuori ogni tuo comando

riempi il portafogli dei bigliettoni

e liberaci dalla tentazione

liberaci dal terrore di vedere quello che siamo

infondici lo sguardo arcigno, la fronte aggrottata,

il mento squadrato, il prognatismo neandertaliano,

la sana stupida fiducia di essere buoni e giusti

e non ci indurre in tentazione

ma liberaci dallo studiare

amen.

Di De Luca, piccolezze letterarie e piccolezze umane

Se il reato di De Luca è di opinione (non ho seguito neppure minimamente il caso) sono certo contrario alla sua condanna. Per parte mia però non si devono distinguere opinioni e opinioni, uno dovrebbe poter sostenere quello che gli pare, pure le peggio cose, e non ricevere condanne per avere detto questo o quello. Mi pare però che come al solito molti dei “difensori” delle opinioni di De Luca siano poi i primi a gridare alla denuncia per opinioni che vanno contro alle loro idee o che risultano loro rivoltanti. Si arrivasse a un bel accordo e si vivesse in una Nazione senza stronzate come il reato di “vilipendio alle Istituzioni” o le accuse di fomentare odi etc… niente reati di opinione. Io tento (ma è difficile) di non farmi influenzare da come valuti umanamente/artisticamente una persona, dunque dico che se il reato di De Luca è di opinione De Luca andrebbe tolto dal processo, pur se è un pavone, uno scrittore oramai inesistente che scrive pensierini da baci perugina e libricini che vengono stiracchiati per farli apparire romanzi brevi, pure se è un gigione che si atteggia a profeta sceso dalla montagna, De Luca non andrebbe condannato e, da lettore (pure di De Luca, altrimenti come mi facevo una opinione?) dico non dategli in mano il tormentone retorico de “le mie prigioni” o non ce ne liberiamo più, sarebbe per lui una sorta di resurrezione editoriale (solo editoriale, la vena è prosciugata). Se c’è dell’altro allora il discorso è diverso, ma come ho scritto non mi sono interessato del caso