Sono piuttosto stufo di tutti questi che annunciano e indicano le loro azioni come storiche, questi beccamorti che proclamano come la loro sia una rivoluzione (di che?) portata avanti contro (chi?). Dire che una cosa è “un evento storico” è spesso una pura illusione, per essere storico un evento dovrebbe essere valutato a distanza, gli eventi storici programmatici sono più delle porcherie pubblicitarie, non mi stupisco dunque che si sia oramai nell’era del “corro a comprare in edicola il mio pezzo di evento storico”, sia il numero speciale di qualche rivista falcidiata dai Jihadisti, un discorso banale di un eresiarca, un banalissimo giubileo (flop), il libro postumo* dello scrittore sommerso dai marosi, anzi dal #marOSO, o l’ennesima elezione dell’ennesimo nuovo elemento scelto accuratamente tra la vecchia guardia…
*detto tra di noi, il libro mostra contenuti da far cadere le braccia e spiega una delle ragioni dell’odio verso internet mostrato dall’autore: in banalità sulla rete si viene sorpassati e vinti, non c’è bustina che tenga, senza contare lo sforzo sulla carta stampata tra i vari Buongiorno al Cazzo di Gramellini o Amaco Mio del Serra…